Se pensiamo di ricorrere al prefabbricato per evitare di richiedere concessioni edilizie, o ancora di costruire su un terreno che non è stato pensato per essere edificabile, siamo proprio sulla strada sbagliata. In qualsiasi caso l’abusivismo è da evitare e debellare come uno dei mali che nuoce alla salute di ogni paese, poiché costruire su un terreno che non è edificabile significa, soprattutto, degradare l’ambiente, oltre che violare le normative edilizie.
NESSUNA DIFFERENZA TRA PREFABBRICATO E EDILIZIA TRADIZIONALE
Stesse aspettative di vita e parità di prezzo, le case prefabbricate non presentano notevoli differenze dal punto di vista della consistenza edilizia con quelle costruite tradizionalmente e non fanno eccezione nemmeno per ciò che riguarda il luogo di costruzione.
Talaltro, considerando il fatto che un prefabbricato in legno va costruito su una platea in cemento armato, sarà chiaro come l’impatto ambientale non deve essere messo in secondo piano e la necessità di ricorrere ad autorizzazioni sia di importanza notevole.
(Casa in legno)
Proprio per queste motivazioni, l’iter da seguire, per giungere alla realizzazione di una casa prefabbricata, è quasi il medesimo che deve essere perseguito per le altre tipologie edilizie. Dunque, grande attenzione merita la progettazioneche deve sempre essere supervisionata da un esperto e la successiva presentazione dei documenti, presso le autorità competenti, non deve essere passata sotto banco come un fattore di poca importanza. L’idea che le case in legno siano prefabbricate o in generale l’idea che il materiale di costruzione non possa recare del male all’ambiente circostante, non deve illuderci o cullarci che esse non rientrino a tutti gli effetti tra le tipologie di abitazioni, per nulla provvisorie o precarie.
La capacità del terreno di sopportare il peso dell’edificio, gli eventuali disastri che si potrebbero generare e l’impatto ambientale che si potrebbe causare non fa distinzioni tra prefabbricati in legno o le metodologie di costruzioni tradizionali. Ancora una volta, dunque, si ripete il concetto che non può esserci alcuna differenza tra una costruzione tradizionale e una in prefabbricato.
CASE MOBILI
Anche qualora si presentasse il caso di quelle costruzioni che vengono comunemente chiamati pseudo-edifici, ovvero le case in legno mobili, provviste di ruote, gli amanti del sotterfugi dovranno arrendersi al dato di fatto reale che, anche per queste abitazioni, le amministrazioni comunali richiedono delle autorizzazioni, poiché esse rientrano tra le tipologie edilizie.
(Fondazioni di una casa)
DOCUMENTAZIONE E SICUREZZA
L’iter da seguire per la presentazione dei documenti necessari alla concessione edilizia è di certo più snello nei paesi di origine delle case prefabbricate. Ovvero in nord Europa la burocrazia edilizia riesce a concentrare in pochi passaggi tutto ciò che serve per rendere conforme alle regole un edificio.
In Italia, le strutture urbanistiche delle nostre città rendono tutto molto più complesso e a venire in aiuto a questo groviglio si mettono pure le norme zonali da rispettare e le leggi in vigore, come la D.I.A. o il Permesso di Costruire.
La sicurezza dei lavori in cantiere costituisce un elemento cardine di tutto la catena necessaria alla realizzazione del prefabbricato (in realtà è alla base di qualsiasi costruzione edilizia). I lavori dovranno seguire le direttive di sicurezza, previste dal Testo Unico 81/08, assicurandosi di redigere i piani operativi necessari e di individuare le figure tecniche responsabili per la buona riuscita dei lavori.
La triste realtà alla quale il nostro territorio è stato sottoposto è quella risaputa e conosciuta da tutti e prende il nome di abusivismo. Quest’ultimo è da definire insieme a tutti quegli atti selvaggi che piani regolatori insensati e avidi hanno concesso a costruttori senza scrupolo. Interessi politici ed economici hanno martoriato il territorio italiano, non tenendo conto degli effetti devastanti che l’edilizia può avere nell’aggravio della fragilità ambientale.
(Casa in legno abbandonata)
Costruire una casa significa conquistare un luogo da preservare nel tempo, in grado persino di sopravvivere ad intere generazioni, ma, allo stesso tempo, coincide con un atto – patto responsabile del proprietario dell’abitazione e coloro i quali hanno il dovere di far rispettare le normative per la tutela del territorio. Il promemoria da tenere ben in mente è che il territorio è proprietà di tutti e del tempo, del presente e del futuro, e noi, che per l’Italia potremmo considerarci i pionieri delle case prefabbricate in legno, diffuse su ampia scala (escludendo il Trentino-Alto Adige, per cui queste tipologie costruttive sono, oramai un fatto culturale), siamo responsabili di tutto quello che di buono o di cattivo apportiamo al terreno oggi, poiché sarà questo il lascito ereditiero donato a chi ci seguirà nelle generazioni successive.
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